NAPOLI D.BOSCO
L'emergenza a Napoli coinvolge soprattutto quelle famiglie i cui papà vivono con il lavoro sommerso fatto di espedienti, e che ora sono disperati perchè non hanno di che sfamare i figli e i tempi della burocrazia sono infiniti...
Quanta dignità ho visto in questi papà che sono venuti stasera, la maggior parte in scooter perchè non hanno la macchina, un papà è venuto a piedi, perchè pur abitando lontano dal don Bosco non aveva neanche un goccio di benzina nella macchina....

Sempre stasera è venuto un formatore della nostra scuola professionale a prendersi dei soldi, che ci ha inviato la fondazione Riva, e che lui andava a portare ad alcune famiglie più povere dei ragazzi del nostro CFP.
Si tratta della DOTE, che noi diamo ai ragazzi più bisognosi in cambio (ovviamente è solo per educarli a guadagnarsi le cose) di piccoli lavoretti. In questi tempi i lavoretti non li possono fare (pulizia del giardino della scuola, servizio alla mensa dei poveri...) ma la paghetta gliela portiamo a casa, perchè ne hanno bisogno e perchè abbiamo deciso di non lasciarli soli proprio ora.
Inoltre mi piace sottolineare il lavoro che si continua a portare avanti nelle nostre tre case famiglia (Il sogno, il Ponte e la zattera). Oltre ai ragazzi "ufficiali" circa 30, ospitiamo 9 ragazzi stranieri "invisibili" che non essendo più minorenni non hanno più nessuna protezione e per non farli dormire in stazione senza cibo nè lavoro (anche loro vivono di lavoretti) li ospitiamo da noi.
Speriamo con l'aiuto di altri benefattori di fare ancora di più, per i nostri ragazzi, per le loro famiglie.