Giornata di studio della Famiglia Salesiana

lunedì 6 marzo 2023
Giornata di studio della Famiglia Salesiana

Il 25 e 26 febbraio 2023 a Castellammare di Stabia (Na) si è tenuta la Giornata di Studio della Famiglia Salesiana sul tema: “Sinodali nel sogno: e camminava con loro (Lc 24,15)”. Il percorso si è snodato a partire da due parole che rappresentano già le direzioni programmatiche verso cui si è indirizzato il lavoro formativo: sinodalità, accompagnamento e sogno. In continuità con la volontà di Papa Francesco, di riflettere e dare contenuto all’immagine della “Chiesa della sinodalità”, anche la Famiglia Salesiana ha provato a chiedersi come declinare questo tema nello specifico della propria identità di famiglia carismatica che cammina insieme, pur nella specificità e diversità dei suoi vari Gruppi istituiti, nella direzione comune della realizzazione di quel sogno che Don Bosco fece a nove anni e che noi siamo chiamati a rendere visibile ancora oggi nel carisma salesiano. Dopo la presentazione di don Tobia Carotenuto, Delegato Ispettoriale della Famiglia Salesiana, e il saluto dell’Ispettore Don Angelo Santorsola, i lavori si sono aperti con la lectio di don Rossano Sala (rivedi il suo intervento a questo link), professore di Teologia pastorale e pastorale giovanile presso l’U.P.S., a partire dall’icona biblica dei Discepoli di Emmaus, meravigliosa espressione di quell’accompagnare, inteso come missione ecclesiale verso le giovani generazioni (Sinodo sui giovani, documento finalen.4), che Gesù ha saputo così bene illustrare proprio in quel brano del Vangelo di Luca. Il commento del testo è stato fatto partendo da un’opera dell’artista francese Arcabas, morto nel 2018. In particolare la rappresentazione del testo dei discepoli di Emmaus si snoda su 7 dipinti che ne ritraggono le scene più significative. Come è dunque l’accompagnamento fatto da Gesù, paradigma di ciò che la Chiesa è chiamata a fare verso i giovani? Un accompagnamento che parte dal fare una domanda: “che sono questi discorsi…?”, non dal dare risposte. Una domanda che apre il cuore dei discepoli e li rende disponibili a farsi incontrare proprio lì, nella notte della loro delusione, della frustrazione rispetto ad un sogno che pareva infranto dopo la morte di Colui che avevano sperato fosse il Messia tanto atteso. Nella notte della delusione giovanile, ci si chiede, forse siamo convocati anche noi salesiani quando ci facciamo vicini a quei giovani che vogliamo accompagnare? Ma siamo davvero disposti ad entrare nelle loro notti? A starci, nel timore di non saperci stare, di non averne il controllo e pure nella fiducia verso colui che non solo ci ha vocati ma ci ha anche convocati a quella missione? Forse solo se sapremo stare nella notte di quelle domande angoscianti potremo provare a rimettere in piedi quelle giovani gambe vacillanti, anche mentre percorrono strade impervie, apparentemente sbagliate su cui il Signore non si stanca di scrivere storie di salvezza e conversione. È questa la sfida lanciata dal lavoro di don Rossano Sala ed è da qui che la comunità si muove insieme nella realizzazione di quel sogno e diviene il luogo generativo di bellezza. La bellezza che si scopre a partire dalle ceneri e apre allo stupore del creato e delle creature. È stato questo il nucleo del secondo prezioso intervento (rivedilo a questo link), quello di Marco Pappalardo, cooperatore salesiano, professore e scrittore, che, a partire dalla visione del cortometraggio, “Il circo della farfalla”, ha avviato un’importante riflessione sull’accompagnamento salesiano quale modo ordinario di vivere la sinodalità nel sogno. Essere sinodali nel sogno significa dunque passare dall’autoreferenzialità alla cura delle relazioni, all’interno di quella carovana in cui ci si impegna come comunità ad essere esploratori dei sogni, più che evangelizzatori certificati. La prima giornata si è conclusa con la buonanotte dell’Ispettrice Suor Ivana che ha ripreso, sintetizzato e fatto tesoro della preziosità dei contributi offerti dai relatori.

La seconda giornata ci ha regalato due intense testimonianze di Lorenzo, del quartiere Paolo VI di Taranto e di Rino di Torre Annunziata, giovani che hanno impastato la loro vita e le loro scelte con il lievito del carisma salesiano, e spezzando il pane del servizio alle necessità della realtà che li circonda, ne sono stati attenti osservatori e interpreti. Si è arrivati così, al momento dell’elaborazione di possibili percorsi progettuali quali solchi su cui porre i passi di possibili azioni future. All’interno dello spazio laboratoriale si è provato ad analizzare gli spunti derivanti da tutti i contributi ascoltati, per trasformarli in attività e buone prassi che consentissero di proseguire il cammino nella direzione della realizzazione sinodale dei sogni. È stato quello il luogo del confronto e della condivisione, dove sono state espresse le riflessioni di ciascuno, rendendo visibile quella ricchezza di identità che è propria di una famiglia che vuole camminare insieme senza annullare né uniformare le diversità specifiche. Il luogo in cui ci si guarda in faccia, ci si riconosce, si riconosce il comune seme che, poi nelle diverse realtà, ha prodotto quella varietà di frutti sparsi nei diversi territori identitari. La celebrazione eucaristica ha poi raccolto ed espresso il grazie di tutti i partecipanti verso quel Padre che ci ha chiamati così, in disparte, per questi due giorni, perché potessimo renderci consapevoli di poter “essere quello che siamo cercando di esserlo sempre con amore” (San Francesco di Sales). Cita così, Don Tobia, nel saluto che ha chiuso questa esperienza forte e al tempo stesso fragilissima, i cui frammenti luminosi come pezzi di un puzzle, saranno da custodire con cura e ricomporre giorno per giorno nel lavoro ordinario che da oggi ci attende.

In attesa di avere il Documento Operativo finale, frutto del lavoro del laboratorio dei gruppi e redatto dalla Consulta Ispettoriale della FS, sapremo conservare la memoria operosa di esserci incontrati in tanti, espressione di ben 10 Gruppi della grande Famiglia Salesiana del sud. E col grazie alla rappresentanza del Movimento Giovanile Salesiano e di quei giovani della FS che negli ultimi anni hanno già assunto l’impegno della Consacrazione o della Promessa.


Mariella Pagano, Asp Asc

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