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Incontrare Dio negli ultimi

Dal 4 al 13 agosto, sette giovani hanno vissuto a Tirana (Albania) un’esperienza missionaria intensa: due settimane di servizio e condivisione accanto ai più fragili, alla ricerca del volto di Dio nella vita quotidiana. A guidare il gruppo, don Luca, con la sua conoscenza della lingua e della terra albanese, e Sonia, forte di diverse esperienze missionarie, tra cui un anno in Bolivia. Don Nyika, che durante l'anno ha collaborato con l'oratorio di Breglumasi, è stato il ponte tra la loro realtà e quella del gruppo.
Ieri sera, 12 agosto, si è chiusa l'Estate Ragazzi a Breglumasi, dove i giovani, nelle vesti di animatori e arbitri per circa cinquanta bambini e ragazzi albanesi, hanno messo a disposizione i loro talenti e le loro sensibilità. Un ambiente che, tra le sfide, ha rivelato un Amore sconfinato, specchio del divino. Tra l’albanese, l’inglese, l’italiano l'esperienza si è arricchita di storia, cultura e amore, sparsi per le vie di questa città.
Le mattine, dedicate alla "Terra delle Aquile", sono state un cammino di scoperta. Hanno toccato con mano le ferite di una storia segnata dal comunismo, luoghi che ancora gridano la fame di libertà. Hanno ascoltato i racconti dei primi missionari salesiani arrivati qui dopo la caduta del comunismo, testimonianze vive di fede e coraggio. A Scutari, cuore salesiano e culturale, e in Kosovo, con Don Dominik, hanno allargato lo sguardo. A Kruja, hanno risalito le radici di un popolo resiliente. Tra bunker costruiti dal comunismo, chiese cristiane e moschee, hanno scoperto come le diverse religioni – l'Islam, i cattolici e gli ortodossi – qui coesistono. L'intensa mattinata di servizio con le suore di Madre Teresa, che si occupano degli ultimi, è stata un segno indelebile di come l'Amore si fa carne. Una mattinata di silenzio al Santuario di Sant'Antonio di Laç li ha aiutati a mettere insieme i pezzi dell'esperienza. In questa terra, hanno compreso meglio le loro identità salesiane, vedendo come il carisma si coniuga in contesti diversi, e sentito l'accoglienza profonda di un popolo.
I pomeriggi, tempo "operativo" della loro presenza missionaria, li hanno immersi nel servizio ai più piccoli. Nei balli, nelle risate, nei giochi, persino in piscina, hanno sperimentato la pienezza del donarsi. Ogni goccia di sudore versata per questi bambini e ragazzi, spesso gli ultimi tra gli ultimi, è stata un gesto concreto per incontrare il Volto di Cristo.
Le sere hanno sigillato questa trasformazione: da estranei a una famiglia, uniti nel sogno di Don Bosco. Ogni sera, hanno condiviso le storie di vita di ogni partecipante, tessendo legami più profondi e rivelando la forza dello Spirito che li rende fratelli.
La messa quotidiana, diversa dalla Celebrazione della domenica che hanno vissuto con la comunità di Breglumasi, insieme a momenti di preghiera e meditazione personale, pur nella difficoltà della lingua e nella fatica di inculturarsi in una terra così vicina eppure così distante, li ha condotti all'incontro vero. È stato negli sguardi di quei ragazzi e di quei bambini, dove la vita si fa più fragile, che hanno riconosciuto e incontrato il Signore.
Sonia Parigi e don Luca De Muro