Essere Famiglia insieme a Maria

giovedì 25 maggio 2017
Essere Famiglia insieme a Maria

Maria questa sera, dopo questo cammino, vuole affidarci delle consegne. Con il cuore e con la mente vogliamo essere li in paradiso a festeggiare con Maria, non nel segno della statua, ma nella verità, così come in questo momento nella verità Maria è più che mai vicina a ciascuno di noi.

Quali sono allora queste consegne?Anzitutto quella di far sì che la famiglia, la nostra famiglia, sia cuore della Chiesa e cioè del mondo intero.

Noi, ogni famiglia, siamo questo cuore che deve palpitare. Ma per palpitare bisogna che abbia delle caratteristiche ben precise che oggi Maria ci ha ripetuto già durante il cammino, attraverso le invocazioni e le riflessioni.

Una famiglia che sia piena, perché accoglie Gesù; lo accoglie, lo ascolta, parla con lui, protegge lui nel cuore e fa in modo che la presenza del Signore sia santificante.

E allora ogni famiglia sarà segnata dalla santità, che è il desiderio che Maria ha e continua ad avere per ciascuno di noi, segnati dalla santità cioè dall’amore di Gesù.

Il secondo tratto che il Signore attraverso Maria vuole affidarci è quello di far sì che le nostre famiglie abbiano cura di ogni persona, abbiano cura soprattutto dei piccoli.

Qui l’amore trasmette non soltanto la vita ma trasmette tutta la ricchezza personale, la storia stessa della famiglia.

Quanto è importante allora saper ricordare.
Credo che i nostri occhi han bisogno di vedere questo mistero che è in ciascuno di noi. Forse abbiamo bisogno di un collirio particolare? Ebbene, sia il collirio della memoria che ci fa ricordare le ricchezze che sono presenti in ogni persona.

Il terzo tratto è quello di scuoterci dalla nostra pigrizia, dalla nostra meschinità e a volte anche dalla nostra rigidità. Vogliamo essere capaci di trasmettere accanto a noi e dentro di noi la gioia che viene da Dio; l’ottimismo è quello di saper vedere lontano.

Diceva Papa Francesco “oggi viviamo in una realtà che è resa deserto, perché manca di amore”; ma questo dipende da noi. Siamo noi a voler dare amore intorno a noi o a voler privare perché segnati dal nostro egoismo.

E l’ultimo tratto che Maria questa sera ci ha ricordato è quello di essere solidali con i più poveri.

Papa Francesco diceva ancora: “bisogna che sappiamo inginocchiarci di fronte alle famiglie povere e di fronte ai poveri. Inginocchiarci e non guardare distrattamente, perché l’inginocchiarci ci fa riconoscere ciò che il Signore è per noi”.

L’augurio che faccio a ciascuno è che proprio raccogliendo questi motivi sappiamo farci sempre più discepoli del Signore Gesù, così come Maria ci ha indicato.

 

don Raffaele Ieva sdb

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