I nostri partner e noi utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per personalizzare contenuti e pubblicità, fornire funzionalità ai social network o analizzare il nostro traffico. Cliccando acconsenti all'uso di questa tecnologia sul nostro sito web. Puoi cambiare idea e personalizzare il tuo consenso ogni volta che vuoi tornando a questo sito web. Può gestire le impostazioni relative ai cookie, cliccando su 'Gestisci cookie'.
Il Giubileo della Famiglia Salesiana

"Don Bosco non aveva paura del futuro, anzi per lui il futuro era fonte di coraggio e di speranza". Con quest’incitazione, don Fabio Attard, XI successore di don Bosco ha incoraggiato le oltre duemila persone che hanno preso parte alla grande festa del Giubileo della Famiglia Salesiana che si è svolta a Pompei il 3 e 4 maggio scorsi.
Due giorni di grande gioia, che ha visto la partecipazione di 450 giovani durante la Festa MGS che si è svolta il sabato, e di circa 2000 consacrati, consacrate e laici appartenenti ai 13 Gruppi della Famiglia Salesiana nel Sud, Albania, Kosovo, Montenegro e Malta, durante il Giubileo della Famiglia Salesiana che si è svolto la mattinata della domenica.
Don Attard, ha incoraggiato i partecipanti, soprattutto gli oltre 400 giovani, ad essere pellegrini di Speranza. Durante la mattinata della domenica ha voluto condividere il tema della sinodalità, una parola tanto caro a Papa Francesco, che si è sempre battuto per una comunità che cammini insieme, unendo tutte le forze e guardando i giovani da una prospettiva angolare. Il Rettor Maggiore ha sottolineato come questo tema, che la Chiesa sta chiedendo da anni di raggiungere, la Famiglia Salesiana lo ha sempre portato avanti: "Il genio di don Bosco, lo ha messo in campo a Valdocco". "Sotto la tettoia Pinardi, don Bosco ha avuto un progetto per i giovani e per i collaboratori. Gli aiutanti erano i giovani animatori, le varie mamme, i diversi sacerdoti, i molteplici laici. C’era una famiglia che educava i giovani". Don Attard ha sottolineato come la varietà dei protagonisti nella Famiglia Salesiana sia il segno della sinodalità, segno che la Chiesa chiede di mettere in campo. Don Fabio però, ha chiesto anche di fare attenzione che all’interno della Famiglia Salesiana non possiamo permetterci che ognuno vada per conto suo, e che, invece, occorre rispettare l'identità personale, mettendosi insieme per il bene dei giovani. Un altro tema presentato dal Rettor Maggior durante la festa salesiana è stata la responsabilità nella Chiesa.
Sul palco, poi, si sono susseguite testimonianze di Salesiani Cooperatori inseriti nelle Diocesi e che dunque esportano il carisma salesiano vocazionale, sfidandosi nella adattabilità delle urgenze di una Chiesa in uscita e non sempre con sicurezze strutturali, ma comunque in cordata di comunione con i luoghi di servizio carismatici provinciali, nazionali e mondiali. Sempre attenti, comunque, di curare, citando don Fabio, di mai camminare per ordine sparso.
Durante la mattinata non sono mancate anche esibizioni artistiche da parte dei giovani dei vari Oratori con balli, canti e spettacoli circensi, come la performance, applauditissima, del Circo Fuskabo della Casa salesiana di Podgorica (Montenegro).
Messaggi di largo respiro di bene sono venuti dai saluti dei responsabili di alcuni Gruppi Salesiani del Sud. Il Coordinatore Mondiale dei Salesiani Cooperatori, Antonio Boccia, ha presentato a don Attard una Famiglia Salesiana capace di assumere la solitudine e lo scoraggiamento di quanti si accostano gli ambienti nostri come spazi di rimarginazione di ferite.
Suor Ivana Milesi, Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice nel Meridione (IMR), ha garantito al Successore di don Bosco l’impegno delle suo Sorelle a vegliare sui giovani perché nessuno porti via, a loro, la speranza cristiana.
Don Gianpaolo Roma, Superiore dell'Ispettoria Salesiana Meridionale (IME), ha voluto ringraziare don Fabio per la sua presenza. Il Giubileo, ha affermato, è festa e pellegrinaggio, ma è anche desiderio di esser chiamati a rinnovarci nella fedeltà al carisma salesiano. Ha altresì sottolineato come in questo tempo di Grazia sia viva la chiamata alla santità salesiana fatta di vita semplice e donata, nel quotidiano e con gioia, nella comunità e nella missione per un servizio umile e creativo. Riprendendo alcuni passaggi del magistero di don Attard, ha considerato come nei giorni vissuti si è sentita forte la presenza dei giovani, che non sono solo il futuro ma sono il presente più vero del nostro carisma salesiano. Ed è particolarmente per loro che bisogna seminare la speranza! Ha indicato la certezza di come don Bosco continui a camminare accanto ai giovani, educando ed educando anche noi adulti.
Il Giubileo è culminato poi con la Celebrazione Eucaristica nel pontificio Santuario, sotto lo sguardo materno dell’icona della Madonna del Santo Rosario. Presieduta dal Rettor Maggiore, che in più di qualche occasione ha avuto modo di evidenziare il bisogno, per tutti i membri della FS e degli stessi giovani, di uno stile abituale di profondità spirituale, si è creato un vero clima di preghiera e di rivisitazione eucaristica personale di quanto lo Spirito ha donato.
Secondo la prassi animativa liturgica salesiana, si sono presentati all’Offertorio segni eucaristici in contesto: particolare emozione ha suscitato l’offerta della Carta dì Identità della FS e l’Ancora portata da due ragazzi egiziani fuggiti dalla loro patria e che ora sono accolti nella Comunità di accoglienza dei Salesiani di Napoli. Sono poi stati donati al Rettor Maggiore doni belli e significativi espressivi delle varie regioni dove operano i vari Gruppi della FS nel sud.
L’esperienza di questo Giubileo, intensa e coinvolgente, ancor una volta ha provato come siano significative queste modalità di animazione di spiritualità pastorale salesiana e come si rivelino particolarmente unitive per giovani e adulti convocati in questo "vasto movimento di persone che trae origine da don Bosco".
In un tempo spesso di grande commistione confusa di comunicazioni e dagli scenari oscuri, di certo tutti i convenuti sono tornati a casa arricchiti di un sistema vitale ricco da quella "Speranza che non delude!"
Francesca Attanasio