Cuori oltre le nuvole

martedì 6 maggio 2025
Cuori oltre le nuvole

Il 3 maggio, oltre 400 giovani provenienti da tutta l’Ispettoria Meridionale si sono ritrovati a Pompei per vivere insieme la Festa Giovani dal titolo “Cuori oltre le nuvole”, un appuntamento annuale che ha riunito i ragazzi in un grande abbraccio di fede, amicizia e speranza. Un evento atteso e sentito, che ogni anno regala emozioni nuove e un senso di comunità profonda.

Fin dal mattino, il piazzale Giovanni XXIII, antistante il Santuario, si è riempito di energia: canti, balli, sorrisi e selfie hanno dato il via ad una giornata straordinaria, carica di entusiasmo e voglia di stare insieme. L’accoglienza è stata un vero e proprio inno alla gioia.

Dopo questo momento di festa, i ragazzi hanno vissuto un’esperienza intensa e personale: sono stati accolti in diversi hub tematici, spazi pensati per accompagnarli in un viaggio interiore profondo. In questi luoghi dell’anima, hanno avuto l’occasione di confrontarsi con sé stessi, di riflettere sulle proprie fragilità, sui dubbi legati al futuro e sulle domande più autentiche della vita. Un’esperienza intensa, che li ha chiamati a “sporcarsi le mani” con la Parola di Dio, lasciandosi provocare e guidare da essa.

Durante la giornata, hanno preso voce storie vere, testimonianze toccanti che hanno lasciato un segno. Alessandra e Francesco, content creator del progetto 5pani2pesci hanno lanciato una sfida diretta e sincera:
“Viviamo sempre di corsa, in cerca di risposte… ma il vero inizio è porsi le domande giuste. Siamo tutti unici, meravigliosi, creati per qualcosa di grande. La vocazione è capire perché sei al mondo. La santità è essere felici”.
Parole che hanno toccato il cuore, un invito a rallentare, ad ascoltarsi, a riscoprire il proprio centro, anche attraverso le proprie ferite.

Poi, la giornata è proseguita con altre due testimonianze profonde: quella di Mamadou Kouassi - a cui è ispirato il capolavoro “Io capitano”, oggi vicepresidente del movimento Migranti e Rifugiati di Caserta - e quella di Laura Lucchin e Amerigo Basso, genitori di Sammy e fondatori dell’Associazione Italiana Progeria.

Mamadou, ha condiviso il suo viaggio di speranza e riscatto, ha parlato delle sfide affrontate, della dignità ritrovata e della forza dei genitori come pilastri della felicità dei figli. Ricordando che la speranza è più forte di ogni barriera, e che la diversità è un valore, non un ostacolo.

Laura e Amerigo Basso, genitori di Sammy Basso, hanno raccontato, invece, il loro cammino al fianco del figlio affetto da progeria. Una testimonianza di amore puro, di lotta quotidiana e gratitudine. Sammy, con la sua forza d’animo, ha insegnato loro – e a tutti noi – a vivere ogni giorno con pienezza, a trovare nella fede la chiave per affrontare la sofferenza e trasformarla in speranza.“Quello che ho fatto nella mia vita è niente, ma quello che c’è dopo è molto di più” – scriveva Sammy. Una frase che risuona come un messaggio eterno.

Nel pomeriggio, l’evento ha raggiunto uno dei momenti più attesi: l’arrivo del Rettor Maggiore Don Fabio Attard. Accolto da un fragoroso applauso, ha portato un messaggio chiaro e incoraggiante:
“Crescere nella fede è un cammino che si fa insieme, mai da soli. Chi ha sogni grandi, chi cerca qualcosa di vero, troverà compagni di strada nella comunità”.?Don Fabio, nel suo intervento, ha ricordato l'importanza di stare insieme, di lavorare come comunità, e ha invitato tutti i giovani a crescere in un cammino di fede che non è mai solitario, ma sempre arricchito dalla compagnia di chi condivide gli stessi sogni e valori, di chi è stufo della superficialità.
La sua presenza è stata un faro di unità e speranza, un segno che il cammino intrapreso è quello giusto.

A concludere la giornata, un emozionante spettacolo artistico salesiano del DB Spark che ha intrecciato musica, teatro e danza. Sul palco, la testimonianza di Blessing Okoedion, che ha raccontato il suo inferno e la sua rinascita: dalla tratta di esseri umani, alla riscoperta della propria dignità. Una storia di coraggio, fede e rinascita, un grido contro ogni forma di schiavitù, un grido di speranza per tutte le donne ancora prigioniere dell’ingiustizia. Oggi, Blessing è un esempio di resilienza e di speranza, e continua a portare avanti la sua missione di aiutare altre donne in difficoltà attraverso la sua associazione “Weavers of Hope”, mostrando come è possibile superare ogni ostacolo attraverso la fede e il coraggio.

L’evento si è concluso con il rosario itinerante verso il Santuario ha raccolto i cuori dei giovani in una preghiera collettiva: passo dopo passo, una comunità si è mossa all’unisono, nella consapevolezza che l’amore e la bellezza possono davvero cambiare il mondo.

La “Buonanotte” di Don Fabio ha chiuso la giornata con parole che hanno lasciato il segno: “Allegria, bellezza e condivisione: sono questi i pilastri della vita salesiana. L’allegria è una scelta, la bellezza è frutto della cura, la condivisione è il cuore del bene autentico”.?Un invito a vivere con generosità e coraggio, affidandosi a Dio e ascoltando il progetto che ha per ciascuno di noi.

A suggellare tutto, il mandato missionario consegnato ai 34 partenti per le esperienze estive: una croce al collo e un cuore pronto a volare “oltre le nuvole”, portando nel mondo semi di speranza, cambiamento e fede viva.