La Santità è nel quotidiano

lunedì 16 gennaio 2023
La Santità è nel quotidiano

La Famiglia Salesiana è sollecitata quest'anno dal Rettor Maggiore, attraverso il messaggio della Strenna, ad approfondire e riconoscere la ricchezza della sua dimensione laicale. Tra i tanti volti che, nella “fotografia” attuale dell’Ispettoria Meridionale, esprimono la variegata chiamata alla corresponsabilità della missione salesiana, abbiamo raccolto la testimonianza della C.E.P. della Casa Salesiana di Cisternino: un gruppo di laici ai quali, dal 2017, è stata affidata la gestione dell’Opera che dagli inizi del secolo scorso non cessa di essere il principale faro educativo di tante generazioni della Valle d’Itria.

Quali sono le sfide dei laici oggi, come un cristiani che "santificano il mondo dal di dentro"?
In questo momento storico, come laici impegnati nelle attività educative, viviamo la grande sfida di doverci dedicare alla cura dei giovani con un impegno “in prima linea”, costante e responsabile; e di testimoniare con la passione salesiana le motivazioni che ci spingono a donare spazi e tempi della nostra vita, affinchè la missione di don Bosco possa perpetuarsi ancora a favore dei bisogni di Cisternino.
Ci possono essere situazioni in cui l'attenzione verso i ragazzi trovi la tentazione di spostare il focus sugli interessi individuali. Per questo è importante considerare un cammino personale di costante formazione umana e spirituale, che aiuti a non lasciarsi travolgere “dal fare” ma a saper interpretare l’esperienza di servizio sempre con gli occhi di Dio.
Altra sfida che ci interpella, è di imparare a lavorare in comunione, nell’ascolto e nel confronto delle varietà di stili e di pensiero. Accogliere la diversità abilita a entrare nell’ottica che “nessuno si salva da solo”; e il nostro essere cristiani nel mondo è proprio un esserci per l’altro. Per noi tutto ciò significa riconoscere che senza la capacità di fare comunione non sarà possibile esprimere una vera  testimonianza di vita cristiana a chi vive e fruisce quotidianamente delle attività che offriamo.
 
Quali i limiti e quali le opportunità della Chiamata laicale nell’interpretare e vivere il carisma di Don Bosco per i giovani di oggi?
L’opportunità più grande è testimoniare una santità che è totalmente immersa nel quotidiano di ogni persona. Una santità che non deve essere legata alla sola scelta della vita religiosa e sacerdotale, ma che si esprime pure nelle vocazioni del matrimonio e del lavoro. Consente di riuscire a mettere al servizio del carisma anche delle competenze professionali ed esperienze affettive che il salesiano non possiede, ma che comunque necessita per integrare al meglio l’azione educativa nei confronti dei suoi destinatari.
Uno dei limiti più grandi, invece, se il contributo educativo donato alla comunità non è accompagnato adeguatamente, può essere quello di mettere al centro la propria persona e i propri interessi.
Un altro limite è sicuramente la relazione umana che si instaura tra i laici della comunità, perché le dinamiche che si possono creare, se non seguite bene, possono diventare molto complicate e implodere nel momento sbagliato.
 
Raccontateci alcune esperienze significative di accompagnamento educativo che dedicate ai ragazzi che abitano il vostro Oratorio.
Una bellissima esperienza che viviamo settimanalmente è il cammino dei gruppi “di fascia”, che interessa soprattutto i ragazzi e le ragazze dal primo anno di scuola superiore al quinto anno. Per loro gli educatori programmano un percorso di crescita integrale, in linea al tema che la Congregazione Salesiana propone per l’anno Pastorale. Questa esperienza permette al singolo ragazzo di mettersi il gioco con sé stesso e con gli altri, avviando, insieme all’educatore, un processo che lo aiuta a vivere la sua vita in pienezza.
Un’altra esperienza è la formazione per gli animatori che permette, a chi sceglie questa proposta, non solo di crescere personalmente ma di mettersi al servizio dei più bisognosi.
La bellezza di questi cammini è “toccare con mano” quanto i giovani e i ragazzi siano desiderosi di essere accompagnati e di volersi dedicare al prossimo. A volte queste disponibilità non sono manifestate esplicitamente, risulta quindi necessario, da parte dei più grandi, l'affiancamento quotidiano e all’ascolto delle necessità più profonde.
 
Cosa chiedete ai Salesiani affinchè sia più operativo, più fruttuoso, e complementare il vostro coinvolgimento nella grande Famiglia di Don Bosco?
La richiesta più grande è un accompagnamento spirituale costante ed efficace, che consenta a noi laici impegnati di alimentare la fiamma del carisma salesiano ogni giorno.
Un’altra altra esigenza è il bisogno di una formazione specifica, che ci aiuti a comprendere al meglio la nostra vocazione e quale ruolo di corresponsabilità poter assumere all’interno della missione salesiana. Questo perché, nel concreto, in alcune occasioni non è chiara quale sia la reale risorsa o potenzialità che ognuno di noi può effettivamente mettere in gioco, in relazione al bene educativo che si vuole perseguire.

 

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