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Riaccendere i nostri cuori
Anche quest’anno, quasi 100 giovani del nostro territorio MGS hanno sentito il desiderio di mettersi in discussione accettando l’invito non solo a partecipare ai weekend Rise Up, ma anche a dedicare un fine settimana alla propria crescita personale. Molti erano spinti dal ricordo e dalla bellezza della prima edizione, altri invece sono stati mossi dalla curiosità del “sentito dire” o sono stati animati dai temi proposti: la violenza di genere e le relazioni affettive.
Riconoscere la realtà attorno a questi argomenti è stato il primo passo da fare per entrare nel primo appuntamento. Ecco perché, dopo essere stati accolti nell’Istituto salesiano “Sacro Cuore” di Napoli-Vomero, abbiamo vissuto un momento di formazione che ci ha aperto lo sguardo su quanti e quali tipi di violenze vengono commessi e su quali provvedimenti la società stia avviando per contrastare un problema con profonde radici culturali. La teoria di tale momento si è subito concretizzata grazie al racconto delle operatrici della Cooperativa “EVA”, nata con lo scopo di prevenire e contrastare la violenza maschile contro le donne. La realtà della Cooperativa permette di accogliere e sostenere donne vittime delle varie forme di violenza, ma soprattutto di reinserirle nella società e nel mondo del lavoro creando esperienze uniche, come ad esempio la creazione di una collezione d’abiti da esporre alla Reggia di Caserta.
Abbiamo poi ricevuto in dono, dalla sua voce, il vissuto di Giovanna. Per colpa di un amore malato, Giovanna ha rischiato di perdere la sua vita, oltre al non poter rivedere le sue figlie per anni. Sentirsi toccata da uno sguardo di amore è stata la scintilla che le ha riacceso il cuore, che ha permesso ad una donna di tornare alla sua vita e di testimoniare quanto ha ricevuto. Ha mostrato una capacità innata di amare, ha rivelato un amore infinito di madre verso le sue figlie. Un amore rinato dalla speranza che riesce a colmare e risanare le mancanze derivate dalla sua storia.
Se la storia di Giovanna è stata un esempio di riscatto da un amore tossico, il giorno dopo abbiamo visto i frutti che la cura di una relazione sana porta, ascoltando la storia di una giovane famiglia potentina. Gabriele e Arianna, accompagnati dal piccolo Enea, hanno ripercorso il loro amore e lo hanno consegnato a noi, rivelandoci la complessità che una relazione porta, i compromessi da raggiungere, tutto in nome di un Bene più grande.
Sabato sera, in conclusione della giornata, abbiamo fatto sedimentare ciò che le testimonianze hanno smosso in noi, ponendoci alla presenza del Signore nell’Adorazione: sintesi di quanto ascoltato, slancio per la riflessione personale. Ascoltare con il cuore e con consapevolezza un Vangelo, quello dell’Emorroissa (Luca 8,43-48; Marco 5,25-34), sentito e risentito ci ha fatto scoprire come il Signore parli direttamente alle nostre ferite, le indichi, proponendosi come vero medico donatore di salvezza. Infatti, ciascuno di noi potrebbe percepire lontane le storie di donne e violenze, di amori malati e corrotti che svuotano di vita un corpo; eppure, anche i nostri sono cuori che, in maniera diversa, gocciolano o grondano sangue da ferite mal curate o per niente considerate. Curare la propria affettività e le proprie relazioni non è un gioco semplice, non è da sottovalutare. Per questo siamo stati chiamati a riflettere sulla nostra interiorità, sulle nostre spaccature che sanguinano, ma che sono il luogo prediletto in cui il Signore vuole che avvenga un incontro pieno e vero per aiutarci ad individuare in che modo siamo chiamati ad amare.
Il primo dei quattro incontri Rise Up si è concluso con la consegna di un simbolo concreto che sa di speranza, di chiamata alla vita: una scatoletta di fiammiferi, inizialmente vuota! Questo perché potrebbe sembrare che alcuni, forse tanti, cuori siano arrivati a svuotarsi del necessario per ardere. Allora, ecco perché abbiamo ricevuto in dono anche due fiammiferi, non da conservare, a lasciare che si inumidiscano e perdano la loro capacità di accendersi, ma pronti a fare luce sul nostro spirito. La scatoletta dei nostri fiammiferi è pronta a riempirsi, e noi siamo già in attesa di rivederci al prossimo appuntamento di novembre, a Foggia, per metterci in gioco e “fare luce” su nuove tematiche insieme.
Antonio Gargano e Antonio "Felix" Scherma